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Le bellezze naturalistiche del Montello



Il Montello è un rilievo sub-alpino fotografato, in questo spazio di tempo che è la nostra storia, in uno stadio intermedio tra la collina e il monte, ovvero la crisalide di una futura montagna il cui divenire noi lo percepiamo solo attraverso gli effetti collaterali di questa evoluzione.
Da una parte, o meglio sotto, tra la crosta terrestre e il mantello, ci sono i movimenti dei continenti che scontrandosi creano montagne e depressioni e fanno crescere di circa mezzo millimetro l’anno questo “piccolo monte” di conglomerato.
Dall’altra parte, o meglio “sopra”, cioé verso nord, la roccia si muove come un esercito e trova a contrastarla il Piave, che erode la sua avanzata con un’azione altrettanto inesorabile e costante.
Ma come i protagonisti del racconto della Grande Guerra, il Piave non è solo un soldato in difesa del fronte, è anche uno scultore, che in questo scontro drammatico coglie l’opportunità per creare qualcosa di nuovo: si insinua nella roccia, la erode dall’interno plasmando percorsi sotterranei, aggredisce le frane scavando passaggi naturali, ne ingloba alcune parti in micro-isole dove la vita germoglia nuovamente e si creano nuovi mondi con le proprie regole.
Nacque così la grande grotta carsica del Tavaran Grando, la più famosa e spettacolare del Montello e uno dei punti di maggior interesse del sentiero dei bunker di cui ho parlato nel precedente post.
Chi lo sa se i soldati che vi trovarono riparo per un lungo anno di guerra percepivano quanto era contemporaneamente antico e nuovo questo luogo: una scultura delle acque del Piave in continuo divenire, ma anche un tetto sotto cui gli esseri umani trovavano riparo fin dal Paleolitico.








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- Giugno 21, 2022